Comunque, anche le altre storie sono ben costruite: c'è Im Tae San (prima infatuazione di Seo Yi Soo) innamorato delle golfista Hong Se Ra la quale non vuole saperne di convolare a giuste nozze e abbandonare la carriera agonistica, Lee Jung Rock sposato a una donna più grande ma impenitente farfallone e il melanconico Choi Yoon che, dopo anni di vedovanza, si va a innamorare proprio della sorellina ventiquattrenne di Im Tae San. Inoltre, ad un certo punto, compare anche un figlio segreto di cui nessuno sapeva nulla. Ecco, forse questa è la parte un po' debole della narrazione perchè la sua figura è stata sfruttata più che altro come "ostacolo da superare" per il coronamento dell'amore mentre, tutti gli aspetti di conflitto e maturazione che ne potevano derivare sono stati trattati molto superficialmente.
Il ritmo è ottimo e non ci si annoia mai. La scrittura è originale ma, d'altronde, stiamo parlando di Kim Eun Sook, la mamma di Goblin e Mr. Sunshine!
Me lo rivedrei? Siii! Soprattutto per le scene tra Jang Dong Gun e Kim Ha Neul.
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Nonostante sia un po' datato, la sua magia cresce di episodio in episodio e alla fine ne sarete totalmente avvinti.
Ho iniziato a guardarlo un po' scettica. I personaggi mi intrigavano ma vedevo il riproporsi del solito pacchetto cliché completo di scambio di anime. Inizialmente, non vedevo l'ora che quella parte finisse anche se i siparietti comici che ne derivavano facevano molto ridere. Non ne capivo proprio lo scopo e sono rimasta dubbiosa per una decina di episodi. Lo continuavo a seguire soprattutto per Hyun Bin che ha un magnetismo incredibile e per la chimica che aveva con la protagonista Ha Ji Won (un'altra eccellente attrice).
Poi, però, la storia è decollata, mi si è palesato per bene il senso della trama e mi sono vista le restanti puntate a rotta di collo.
Che dire? La sceneggiatrice è riuscita a toccare delle corde interne profonde (non per nulla è la stessa di Goblin). Ha rappresentato, con sincerità, il difficile cammino di una coppia su cui non avreste scommesso 10 lire talmente i caratteri erano diversi. Eppure Kim Joo Won e Gil Ra Im trovano la loro strada superando ostacoli e ferite profonde. Anche i personaggi secondari sono bellissimi. Impossibile non amare Oska con tutti i suoi capricci e la sua sensibilità, Yoon Seul, prima la detesti e poi impari a capirla e ad apprezzarla (la sua evoluzione è tra quelle meglio scritte), la madre di lui rimane odiosa fino alla fine e, anche questo, ha un suo senso. In questo drama compare anche un giovanissimo Lee Jong Suk, un promettente cantante in bilico tra sentimenti contrastati per Oska. Una parte piccola ma, anche in questo ruolo, Lee Jong Suk ha dato prova della sua bravura anche se ancora acerba. L'unico interprete che non ho digerito è stato il direttore della scuola di stuntmen, Lee Philips e le sue due uniche espressioni che alternava di volta in volta. Peccato, avrebbe potuto essere un fantastico contraltare a Joo Won. Insomma, a volte, l'originalità un po' manca, però, il cast ha lavorato con una grande armonia e ha reso tutto coeso. Il finale è lungo e completo, non tralascia niente e nessuno. Uno dei più soddisfacenti in cui mi è capitato d'imbattermi. Lo rivedrei? Sicuramente si.
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This review may contain spoilers
Poteva essere meglio
Drama interessante ma che non ha saputo convincermi completamente. Alla fine di tutta la storia mi rimane un senso di fastidio perchè poteva essere molto meglio e invece non lo è stato.Il plot è intrigante e, soprattutto nelle prime puntate, sa come attrarre l'attenzione. C'è il protagonista che non può dimenticare nulla della tragedia che ha vissuto, una dolce giovane attrice che invece l'ha cancellata e c'è una voragine emotiva rappresentata dal loro passato. La parte thriller è inizialmente ben rappresentata ma poi diventa un po' ripetitiva.
Il protagonista mi è piaciuto molto, Kim Dong Wook è un ottimo attore, riesce davvero a trasmettere tutta l'angoscia e il tormento che lo attanagliano. Tuttavia, la sceneggiatura è carente nello sviluppare la maturazione del loro rapporto d'amore: per quanto siano carini insieme non si riesce davvero a compartecipare al loro legame perché sembra sempre che manchi qualcosa. Ad esempio, dopo mille avversità, devono affrontare un'ulteriore prova ma, forti di quello che avevano vissuto, si ripromettono di fare affidamento sempre l'uno sull'altro...Peccato che in una manciata di scene si arrendano, et voilà, arriva il solito cliché dell'allontanamento (due anni negli USA)-ricongiungimento con i sentimenti rimasti intatti; il tutto, naturalmente, nel giro di 20 minuti...Ma basta! Veramente di questi epiloghi ne ho visti troppi e spesso sono solo posticci per risolvere la parte terminale di un drama in assenza di idee valide.
E' carina e convincente, invece, la linea narrativa della sorella di lei. Protettiva, affettuosa e un po' burbera si innamora, ricambiata, del collega junior di anchor Lee. Insieme sono molto teneri e di gran lunga più sinceri della coppia principale.
Gli antagonisti sono uno più matto dell'altro. Sicuramente la fama attira ogni tipo di psicopatico ma davvero qui è la fiera dei fuori di testa! Includo nella lista anche il professore psichiatra che fa di tutto per affossare la vita del povero Kim Dong Wook e ci scrive sopra pure un libro! E qui mi domando...Ma in Corea non esiste il segreto professionale? L'etica verso il paziente? Mah.
Insomma, per quanto alcune parti si salvino, la maggior parte di questa serie è frustrante e lacunosa.
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La vita può essere davvero programmata a tavolino e i piani che facciamo per il nostro futuro ci rispecchiano o ci accaniamo a perseguirli perché non vogliamo scontentare qualcuno che ci è vicino e a cui teniamo? La protagonista Zhou Weiwei all'inizio della serie è alle prese con una storia d'amore pianificata fino all'età della pensione. Il suo compagno è una persona affidabile che certo non la farà soffrire o traballare nelle sue emozioni. Una storia tranquilla, sicura, a cui lei si affida totalmente. Davanti a ogni sacrificio non fa domande e, anche quando se le fa, finge che vada tutto bene e che il suo sogno sia proprio quello che ha condiviso con Haoyi per tre anni. Tuttavia, ad accendere le micce ci pensa il fascinoso agente di borsa Chu Kehuan che la nota, la corteggia e poi se ne innamora follemente. Weiwei, nonostante l'attrazione fortissima che prova nei suoi confronti, non cede, e durante infinite puntate di tira e molla rimane fedele al fidanzato finché non ne scopre il vero volto.
Ho amato molto questa serie perché affronta tematiche adulte e non ha paura di parlare dell'amore in tutte le sue sfaccettature. A differenza dei drama coreani è bello vederlo rappresentato senza tanti pudori ipocriti e la chimica tra i protagonisti è tangibile, tangibilissima!
Non posso dare però un bel 10 perché ogni tanto si tende ad allungare un po' troppo il brodo. Capisco le insicurezze di Weiwei ma quante volte vogliamo rifiutarlo il povero Kehuan che per lei, da dongiovanni scapestrato diventa cavalier servente all'ennesima potenza? Soprattutto comparato alla noiosità e all'indifferenza del compagno originale!
Inoltre, ho detestato il personaggio dell'ex di lui che doveva servire come "cattiva" della storia. Una donna frustrata, senza un minimo di orgoglio che fa di tutto perché "sono stati insieme 10 anni"! L'avesse detto ancora una volta prendevo a sberle lo schermo della TV! Alla fine rimane un personaggio fantoccio, poco approfondito che viene sfruttato solo per mettere i bastoni tra le ruote ai protagonisti.
La fine mi è piaciuta, nonostante i suoi difetti e la lungaggine di certe parti, dà un messaggio importante che poi è il fulcro di tutta la storia. Non si può amare un'altra persona se prima di tutto non si ama se stessi e lo si può fare solo acquisendo consapevolezza di sé e dei propri, veri bisogni.
Insomma, sorvolando su qualche difetto qua e là, consiglio questo drama di Taiwan a chi ha voglia di immergersi in una storia adulta in tutti i sensi.
Lo rivedrei? Si, anche perché certe scene sono proprio da "batticuore"!
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Nel periodo delle contestazioni e dei movimenti studenteschi nasce l'amore tra Ji Soon e Jae Hyun. I due giovani attori sono davvero bravissimi e coinvolgenti: idealisti, lottano per difendere i più deboli e creare un mondo migliore. Peccato che i loro sogni si schiantino contro il mondo degli adulti che li piega in una realtà dolorosa tenendoli separati per venticinque anni.
Tuttavia, nelle puntate iniziali è davvero difficile individuare il collegamento tra i quattro protagonisti. Sembra di assistere a dei vissuti estranei l'uno all'altro. Come riconoscere nel Jae Hyun quarantenne "Mani di Forbice", vicepresidente di un conglomerato, il ventenne dolce e appassionato che si batteva per i diritti dei più umili? E nella Ji Soon mamma divorziata, un po' trasandata, che si arrabatta tra mille lavoretti part time, la fresca e indomita ragazza che aveva sfidato il padre magistrato per amore di Jae Hyun? Ammetto che i due protagonisti quarantenni sono bravi ma hanno molto meno mordente rispetto alla controparte del "1995". Dovendo interpretare due ruoli maturi e sofferenti sono molto più trattenuti e, sinceramente, non ho trovato tutta questa chimica. Però, la storia è davvero bella, drammatica ma senza personaggi stereotipati e cliché. E' lenta, questo si, va vista e apprezzata un pochino per volta per assimilare tutti gli avvenimenti e i sentimenti che ogni puntata si porta con se'.
I personaggi sono molto sfaccettati e a parte il "cattivo" per eccellenza, tutti gli altri vengono rappresentati come normali esseri umani con i loro pregi e difetti. Ji Soon, poi, è una donna fantastica, sfinita dalle sfortune ma capace di sfidare e rimettere "al loro posto" chiunque cerchi di fare del male a chi le sta vicino. E' infatti, proprio lei, quella che nonostante sembri la più debole, a dare la forza a Jae Hyun di ritornare se stesso, perdonarsi e perdonare. Il finale è molto dolce ed è bello assistere all'evoluzione di tutti verso un domani migliore.
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Meraviglioso
Questa è la prima volta che scrivo una recensione ma, davvero non posso evitarlo, perché questo drama è per me unico e bellissimo.La storia, sebbene inizialmente appaia lenta e già vista (sopportate il primo episodio, vale la pena continuare), con il tempo matura ed esplode in tutto il suo fascino. Si parla di romanzi rosa, dei loro cliché, di amore e di amicizia. Il tutto con leggerezza ma, allo stesso tempo, profondità.
La Xiao En paurosa dei primi episodi imparerà ad affrontare e a cambiare un destino che la vorrebbe "antagonista odiosa" per diventare, invece, la protagonista principale del romanzo in cui si trova catapultata. Questo percorso di crescita avviene grazie alla sincerità con cui affronta la vita, con il coraggio e la forza dei sentimenti che crescono man mano che si confronta con il suo "arrogante CEO". E' impossibile non amare questi due protagonisti, gli attori sono perfettamente in parte, credibili e con una chimica pazzesca. Marcus Chang, Tian Xing-Ao Ran, semplicemente stupendo: nella prima parte, il suo carisma è quello tipico dei protagonisti maschili affascinanti ma con traumi infantili, nella seconda, il personaggio si fa più complesso. Come nella vita, le maschere con le quali affrontiamo il mondo sono tante e alla fine, a forza di impersonarle rischiamo di rimanerne schiacciati...Eppure, se troviamo quella persona che riesce a intravedere cosa cerchiamo disperatamente di nascondere e se ne innamora, avremo davvero il nostro personalissimo "happy ending". Questa è una storia d'amore che cresce piano, piano, i cui protagonisti affrontano difficoltà, insicurezze e paure insieme, comunicando con l'altro senza scappare.
Per il resto, soprattutto nei primi episodi, si ride moltissimo. Xiao En è una ragazza allegra e positiva innamorata dei cliché dei romanzi rosa e dei drama coreani. Fenomenali sono le scene in cui si prende in giro la classica protagonista "che non sa camminare" e deve essere continuamente salvata dal protagonista maschile. Chu Chu "il loto bianco" a un certo punto mi dava talmente sui nervi che skippavo le sue scene... Insopportabile. Bella anche la complicità tra Xiao En e la sua amica Chun Tian che la sostiene sempre con dolcezza e vitalità. Immancabile la sindrome del second lead (Qing Feng, mooolto tenero) ma con risvolti davvero inaspettati! Insomma, ho davvero adorato questo drama e sicuramente è tra quelli che rivedrò. Le parti più pesanti e meno brillanti sono quelle relative ai complotti aziendali e famigliari ma, anche quelli, si risolvono grazie a una maggiore presa di coscienza da parte dei protagonisti.
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