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Ottimo per staccare la spina
Recensito da: Jade IG: _dramalia_Murai è un liceale brillante, da dieci e lode in ogni materia, sembrerebbe lo studente perfetto, se non che ha una cotta spaventosa per la sua insegnante. Nel suo questionario sul futuro, scrive di volerla sposare e lei ovviamente lo convoca nel suo ufficio per fargli una ramanzina. Tanaka sensei è conosciuta come la professoressa di ferro, integerrima, tutta d’un pezzo che non da relazione a nessuno e non si interessa dei club scolastici. E’ fredda all’apparenza e quando Murai le confessa il suo amore, lei lo rifiuta seccamente, dicendogli che non le piacciono i ragazzi con i capelli lunghi e neri. Il giorno dopo lui si presenta con la chioma tagliata e biondo, sconvolgendola per la sua somiglianza con un personaggio dei videogiochi di cui è innamorata: Hitotose. Totalmente nel pallone a causa di quel cambiamento, Tanaka si ritrova coinvolta in una situazione da cui non riesce ad uscire. Murai non ha alcuna intenzione di demordere nel suo amore per lei e fa di tutto per conquistarla. Miyase Ryubi riesce ad interpretare sia lo studente che il personaggio animato alla perfezione, creando scenette divertenti e momenti kawaii che ti fanno tifare spudoratamente per i suoi occhioni dolci. E’ affiancato da due amici leali, i quali lo consigliano, lo supportano e lo aiutano in ogni situazione, senza mai tirarsi indietro. Tanaka sensei rimane sempre salda nel suo rifiuto, ma lentamente inizia a provare una simpatia per quel ragazzino impertinente che arriva a sfidare suo fratello (un agente di polizia) in un duello all’ultimo sangue, solo per conquistarne il cuore e il diritto a corteggiarla. Ovviamente l’amore tra un’insegnante e uno studente non è qualcosa che possa avvenire e i due rischiano spesso di essere scoperti, fino al punto in cui Tanaka rischia il lavoro. Fortunatamente, con l’aiuto di tutto il gruppo di spostati, i due riescono finalmente a parlarsi a cuore aperto e il lieto fine (o almeno una specie) è dietro l’angolo. Ho trovato questo drama carino e frizzante, divertente e molto dolce specialmente sul finale. Chiaramente è qualcosa di leggero senza grandi pretese, ma nella sua semplicità è fatto molto bene. Gli attori sono perfettamente calati nel drama ed è divertente anche vedere come la mente di Tanaka sia un groviglio di emozioni rappresentate da personaggi in costumi storici (ovviamente lei insegna storia, che ve lo dico a fare). Durante la narrazione riusciamo anche a comprendere il motivo della sua ossessione, che ho trovato a dir poco tenero e possiamo sbirciare nel suo passato complicato. Abbandonata da tutti, si è rifugiata in un mondo di finzione, aggrappandosi a personaggi che non l’avrebbero mai lasciata. Ovviamente prendete il tutto per quello che è e non aspettatevi che i personaggi principali si bacino o facciano qualcosa di scandaloso, è pur sempre un drama adolescenziale. Io però ve lo consiglio per quelle giornate in cui non volete niente di serio, ma solo staccare la spina.
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Recitazione Imbarazzante
Recensito da: Jade IG: _dramalia_Avete mai guardato un drama, chiedendovi per tutta la durata di che cavolo parli? Quale sia la trama e lo scopo di aver prodotto una roba del genere? Io sì, in realtà più di una volta. Ma a questo giro di giostra, devo dire che sono ancora abbastanza confusa. Il titolo di per sé è già tutto un programma. Ma non è la sola cosa che lascia perplessi, quanto più il fatto che la trama sia piena di niente. Praticamente aria fritta, con conversazioni contorte e astruse, alla fine delle quali, mi sono spesso domandata che cavolo si fossero detti! No, vi giuro, un completo disastro di sceneggiatura, peggio mi sento con la regia, per non parlare della recitazione. Il mio gatto messo davanti a una telecamera è sicuramente più espressivo di questi ragazzini, il che è tutto dire visto che dorme dodici ore al giorno. Non c’è una cosa che si salvi, non un punto positivo nel mare di mediocrità infinita di questo drama. Non si salva neanche mezzo attore e gli sceneggiatori dovrebbero andare a scolpire il globo, onde evitare di far sprecare tempo e soldi a produzioni già con un budget ridicolo. Capisco che sia un mini drama, capisco anche che i soldi siano pochi, ma qui si sono proprio impegnati per fare pena. I protagonisti sono sostanzialmente Eun-ha (Seola) e Tae-Yang (Lee Han-gyul), due studenti di astronomia con una passione per la musica, nonchè migliori amici da una vita. Fanno parte entrambi di questo club di musica in cui in realtà sono quattro gatti. Lui suona la chitarra e compone canzoni, per poi andare a suonarle per strada nella speranza che qualcuno lo noti, fa un miliardo di audizioni e fallisce perennemente. Lei invece ha un blocco. A causa di bullismo alle superiori, non riesce più a cantare in pubblico, lo fa solo davanti a Tae-Yang. Comunque Eun-ha è fidanzata, ma lui la molla nei primi tre secondi di girato e lei si trasferisce in un nuovo appartamento. (Pare che le due cose siano correlate, ma non è ben chiaro come.) Nella sua stanza un metro per un metro, si scopre che sul soffitto c’è un buco bianco. (Sì, non ho sbagliato a scrivere, purtroppo.) Praticamente un portale sul soffitto che collega la sua stanza al club di musica. Ma che coincidenza! Da questo buco praticamente cade di tutto: bacchette, penne, spazzatura varia e lettere d’amore incompiute. E’ proprio grazie a questo che scopre che qualcuno nel club ha una cotta per lei. Essendoci solo tre ragazzi, direi che il campo è abbastanza ristretto. Sung- Woon è un tipo riservato, all’apparenza freddo e distante, ma ha una cotta per lei ed è anche l’autore del famoso bigliettino incompiuto. Ovviamente non è l’unico innamorato di lei, infatti anche Tae-Yang prova dei sentimenti forti da sempre. Per non perdere la sua amicizia con lui, comincia a uscire con Sung-Woon. Tutto bene, se non che i due hanno la chimica di due bradipi addormentati. I loro appuntamenti sono imbarazzanti, tristi e assolutamente inutili. Tae-Yang da parte sua cosa fa? Prova a conquistarla? Si batte per lei? Ma figuriamoci! Bradipo numero tre, si lascia trascinare da un altro membro del club, tale Anna (Ki Hee-Hyun) che gli fa una corte spietata. Ecco lei sì che è viva e combatte per quello che vuole. Comunque dal niente, ad un certo punto, dal soffitto iniziano ad arrivare segnali dal futuro. Vi giuro, che la cosa ha persino movimentato il tutto, incredibile eh? Cade una foto di Eun-ha con Sung-Woon che si baciano sulla guancia (quale scandalo!) con una data di luglio, mentre loro sono a giugno. Perciò Eun-ha che fa? Assolutamente niente, continua ad uscire con lui. Sinceramente io per il novanta percento di questo drama non ho capito lei cosa pensasse. Era ovvio che sarebbe finita con Tae-Yang, ma vi dovessi dire come, proprio non saprei. Ad un tratto, senza un motivo valido, spunta pure una chiavetta in cui c’è un filmato di lui che ha un incidente mentre va all’audizione e, totalmente senza un senso logico temporale, lei corre a fermarlo, avendo una mezza crisi isterica. Fine della scena. Boh. Io perplessa che non capivo se fossi pazza io, se avessi sbagliato qualcosa nello scaricare le puntate o se i registi si fossero completamente fumati il cervello. Vi giuro, un’accozzaglia di scene senza collegamento, messe lì tanto per fare minutaggio. Comunque, neanche a dirlo, alla fine lei decide di mettersi con il migliore amico, sappiamo perché? Sappiamo cosa le abbia fatto cambiare idea? Ma figuriamoci. Comunque si danno uno dei baci più tristi che abbia mai visto, il che è tutto dire e grazie alla loro relazione lei magicamente riacquista la facoltà di cantare in pubblico, mettono su un duetto e hanno successo. Amen. La recitazione ragazzi è pietosa, la trama non ha senso, il buco bianco è veramente il modo più assurdo che ci sia per mettere un pò di pepe in questa storia condannata dal primo istante, e non si salva nessuno degli attori. Veramente recitazione imbarazzante dal primo all’ultimo.
Fatevi un favore e girate al largo.
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Era necessaria una seconda stagione?
Recensito da: Jade IG: _dramalia_“Qualcuno mi salvi dalle seconde stagioni!”
È più o meno quello che ho pensato alla fine di Squid Game 1. Secondo me non c'era bisogno di avventurarsi su un terreno impervio come quello di creare una seconda stagione per un prodotto che era stato rivoluzionario e magnifico, appassionando centinaia di migliaia di spettatori da tutto il mondo. Perchè? Prima di tutto perché di solito la prima è sempre la migliore ed eguagliare un prodotto già quasi perfetto è davvero difficile. Secondo perché lo sceneggiatore Hwang Dong-hyuk non aveva previsto alcun seguito e non ha partecipato allo script successivo. Netflix glielo ha chiesto, lui ha voluto un sacco di soldi e loro hanno detto: “sì, ma col cazzo. Abbiamo i diritti bello, ciaone!” (I dialoghi sono frutto di immaginazione.) Perciò, senza il creatore originale, pensavo che sarebbe stato tutto un gran minestrone e in parte avevo ragione. “Squid Game 2” parte lento e noioso, non appassiona e fa fatica a ingranare, complice anche la brevità dei suoi sette episodi contro i nove della prima. Tutto ciò perché? Ovviamente perché Netflix vuole lucrare, impaccarsi di soldi, creando un hype per la seconda parte, che da parte mia non è così attesa come si può pensare. Certo, non ho disdegnato, ma non sono neanche andata in brodo di giuggiole come tanta gente. Prima di tutto bisogna partire col dire che era tutto finito con Gi-hun (il vincitore dei giochi) che promette vendetta agli organizzatori del gioco. Ora lo ritroviamo praticamente trincerato in un bunker, alla ricerca di quello che è il reclutatore (Gong Yoo per gli amici), colui che lo spedì sull'isola maledetta. Per farlo impiega una considerevole parte delle sue vincite e una banda di malviventi dal cuore d'oro. Personalmente sarei andata alle Maldive a godermela, ma i gusti sono gusti. Ci dicono che sono anni che va avanti la ricerca e che non ha mai dato i suoi frutti. Insieme a lui anche il poliziotto (Wi Ha-joon) quasi morto è sulle sue tracce, ma nessuno dei due ha mai avuto successo. La situazione si sblocca quando due malviventi avvistano il reclutatore, una figura di cui non si sapeva niente, che fa una brevissima apparizione nella prima, ma qui ci regala alcuni minuti di tensione da cardiopalma. Gong Yoo è infatti un attore incredibile, espressivo e intenso oltre ogni limite e io lo amo profondamente, anche quando fa il pazzo. La sua performance durante la roulette russa è qualcosa di incredibile, che gli dovrebbe valere un premio. Ma lasciamo perdere le mie preferenze. Il giocatore 456, viene ributtato nei giochi come richiesto, pensando di poter fregare tutti installando un gps in un dente finto, ma non ha fatto i conti con i cattivoni. Lo beccano subito, glielo tolgono e lo buttano in una vasca per esche, attirando i suoi collaboratori lontani dal punto prestabilito. Così, senza la sua scialuppa di salvataggio, lo vediamo nuovamente intento ad affrontare i giochi. Avevo paura che fossero gli stessi, di dovermi sorbire più o meno le medesime dinamiche, invece mi hanno piacevolmente sorpresa, tirando fuori nuove prove sempre cattivissime, ma mai viste. In tutto ciò hanno dovuto inserire anche un cast nuovo di zecca. Sono fioccate polemiche in ogni direzione per la scelta degli interpreti. Da una parte TOP accusato di possesso e uso di droga, ex membro dei Big Bang, fa essenzialmente se stesso: un rapper squattrinato mal visto dalla società che si droga di nome Thanos (ha le unghie dipinte come le gemme dell’infinito!). Un individuo meschino, drogato e assolutamente odioso, che si spera subito crepi dal minuto zero, ma che ci dobbiamo portare dietro per un pezzo. E dall'altra il transgender. Ora, per interpretare Jo Hyeon-ju, non è stato preso un vero trans, ma un attore con i controcazzi come Park Sung-hoon (ha fatto una quantità di roba assurda, se non sapete chi è andate subito a cercarlo, capre!). L'uomo che ha reso il personaggio egregiamente, rendendolo uno dei più amati della serie, è stato ampiamente criticato. Lo sappiamo tutti che in Corea non sono proprio aperti di mente su questo genere di cose, ma ragazzi se lui è stato bravo! È uno dei pochi a cui mi sono affezionata. Oltre alle critiche mosse agli attori, abbiamo anche le critiche di Jade. Pensavate di esservela scampata eh? Vi sbagliavate. Ebbene sì, ho trovato la scelta di tagliare a sette puntate davvero sbagliata per la continuità del drama. Non si riesce ad affezionarsi ai personaggi, la loro caratterizzazione è sommaria e non ci vengono regalati bellissimi flashback delle loro vite disagiate, ma sommi racconti raffazzonati. Mi meritavo decisamente di più, anche perchè così non posso disperarmi quando muoiono nei giochi. In tutto ciò ovviamente c'è sempre l'infiltrato. Se nella prima era il vecchio, ma si scopriva solo alla fine, qui abbiamo il Frontman che s'insinua dal primo momento come giocatore 1. Già solo l'opposizione dei numeri dovrebbe far riflettere. Lee Byung-hun è un grandissimo attore, che qui, in coppia con Lee Jung-jae, ci regala una performance davvero strabiliante. Si sono proprio frugati per questo cast, non posso dire niente. I due instaurano una sorta di alleanza e noi, che sappiamo chi si nasconde dietro la faccia sorridente di giocatore 1, passiamo le sette puntate in tensione costante del tradimento. Vi giuro, io avevo l'ansia a un certo punto, ma è il bello del gioco. Con le storie secondarie della nonnetta cazzuta, della ragazza incinta con l'ex lì, e l'aggiunta di una regola bastardissima che apre lo scenario a giochi mentali e violenza gratuita, “Squid Game” è nel complesso un ottimo prodotto. Regge il confronto con la prima? Non del tutto. Ho aspettative per le altre puntate? Ovviamente. Sono ansiosa di vederle? Non molto. Ho paura che rovineranno tutto nel finale e che non contenti, ci piazzino una terza stagione solo per portarsi a casa un malloppo di soldi da capogiro. Si sa che sono avidi, esattamente come i protagonisti del secondo gioco più cattivo di sempre. Fatevene una ragione, il primo rimane “Alice in Borderland” e per me è e sarà sempre migliore di “Squid Game”, uno due e diecimila che siano.
Non mi avrete mai!
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Storico Fantastico con una FL incredibile!
Recensito da: Effe IG: _dramalia_Fantastico.
Nessuna suspense o attesa nel mio giudizio questa volta, solo elogi per un drama dinamico, fresco, moderno e davvero appassionante. Sarò sincera, non l'ho iniziato con grande convinzione, in qualche modo la trama rilasciata mi incuriosiva ma non intrigava, e quindi ho aspettato un po' prima di immergermi nella visione...e bè, mi sbagliavo di grosso. "Knight Flower" è quell'esatto genere di drama che, al termine delle puntate, ti fa rimpiangere di non averne altre, è quel tipo di drama per cui ti sforzi di vedere un episodio e basta, nell'effimero tentativo di farlo durare più a lungo, è quell'esemplare di drama che, anche dopo essere finito, fatichi
a toglierti dalla testa, bisognosa di ripercorrere certe scene e desiderosa di averne altre. Ho googlato senza troppe aspettative, ma comunque guidata da un briciolo di coraggiosa speranza, "Knight flower season 2", tanto per vedere se per una volta una serie davvero meritevole poteva avere
qualche misera possibilità di trovare
un prosieguo nel futuro.
Piccola, innocente e incosciente Effe... Onestamente, il fatto che la maggior parte dei drama coreani siano autoconclusivi, per me è sempre stato un pregio, ma nor nego che qualche volta una seconda stagione l'avrei davvero apprezzata per alcune produzioni in particolare (Ciao, “Vincenzo”, sto
parlando di te...!), il guaio è che
ultimamente vengono rinnovate
solo serie di cui mi importa poco.
Quindi, se dovesse interessarvi, no,
"Knight Flower" ovviamente non avrà una seconda stagione. Un grandissimo peccato dal mio punto di vista.
Questo drama ci racconta la storia di una protagonista femminile davvero incredibile, non a caso Honey Lee, la sua interprete, ha vinto il premio come miglior attrice ai Baeksang Arts Awards, trofeo davvero meritatissimo. Jo Yeo-hwa (Honey Lee) appartiene alla famiglia più ricca e potente di Joseon, seconda solo a quella Reale (ma non per potere!). Nuora vedova del Ministro di Sinistra, proviene originariamente da una famiglia di umili origini, tant'è che, prima del matrimonio, ha vissuto solo con il fratello, Jo Seong-hu, una guardia reale che è misteriosamente sparita durante una missione non ordinaria.
Yeo-hwa, da sempre abilissima nelle arti marziali e assolutamente incapace in tutte le altre attività tipiche del genere femminile (cucito, pittura ecc...), dopo la scomparsa del fratello è finita in moglie al figlio del Ministro di Sinistra, peccato che il ragazzo sia morto prima che lei potesse anche solo vederlo da lontano. Si trova quindi di punto in bianco vedova di un marito mai visto prima e impossibilitata nel cercare da sola il fratello scomparso nel nulla. Sostanzialmente prigioniera in una casa in cui può solo piangere o decidere di morire per seguire il marito nell'oltretomba, passano 15 lunghi anni in cui viene di fatto rilegata nel santuario dedicato allo sposo scomparso. In questo lungo periodo, per non impazzire nella sua condizione, Yeo-hwa, aiutata dalla sua fidata serva Yeon-seon, si trasforma durante le buie ore della notte e, indossata una maschera sul volto e imbracciata la spada (ultimo regalo del fratello), vaga per la capitale in aiuto dei bisognosi. All'occorrenza combatte criminali o assalitori, porta medicinali ai poveri, regala riso agli affamati e assiste
anziani e bambini in difficoltà. Una notte incontra per caso un uomo, Park Soo-hoo, un'affascinante guardia della Difesa della Capitale che condivide con lei un momento di battaglia. Soo-ho è sveglio e intelligente, ma nasconde un segreto: sebbene tutti lo conoscano come il fratello del Segretario Reale, in realtà è il figlio sopravvissuto del Capo delle Guardie Reali, morto in un assalto assieme a tutto il resto della famiglia 15 anni prima, il giorno stesso in cui anche il precedente Re è venuto a mancare in circostanze sospette e il fratello di Yeo-hwa è scomparso. Soo-hoo capisce
immediatamente che la figura mascherata non solo non è una vera criminale, bensi rappresenta un reale aiuto per i più deboli, ma comprende anche che dietro quella maschera si cela una donna. Inizia quindi a inseguirla, dichiarando di volerla catturare ma, di fatto, finendo sempre per aiutarla e stringendo così un legame con lei durante le notti in cui insieme combattono i cattivi. Di giorno invece la incontra, sempre casualmente, come finta vedova reticente e morigerata, rimanendo subito affascinato dal suo essere in realtà un po goffa e ben lontana dall'immagine perfetta che la suocera decanta davanti a tutti. Divertito e sempre più intrigato, alla fine riesce a comprendere che la figura mascherata e la vedova sono la stessa persona. Yeo-hwa, dal canto suo, gli concede la sua fiducia, e il suo cuore che, nonostante i suoi sforzi, inizia a battere per lui, perfettamente ricambiato. In tutto ciò si sviluppa l'intrigo di corte: il Re, apparentemente soggiogato e succube dell'imponente figura del Ministro di Sinistra, in realtà sta ordendo un complicato piano per incriminare il Ministro, vendicando così il padre, il capitano delle Guardie Reali e il guerriero ombra che è morto per il precedente Re, ovvero Seung-ho, il fratello di Yo-hwa. Per raggiungere il suo scopo, mentre mantiene una facciata da Re sciocco, viene aiutato all'inizio dal suo fidato amico, il Segretario
Reale, e poi anche da Soo-hoo e
Yeo-hwa. I piani di tutti i personaggi però vengono scombinati dal ritorno improviso del marito di Yeo-hwa, Jeong joo, il quale è sempre stato in vita e felice tra i Qing, dove ero fuggito per seguire la donna che amava anni prima. La sua fuga era stata il pretesto perfetto usato dal padre per rendere prigioniera Yeo-hwa senza farlo scoprire a nessuno, ovvero rilegandola nel ruolo di vedova della famiglia.
Come vi ho detto all'inizio, questo drama storico mi è davvero piaciuto moltissimo. Prima di tutto è fondamentale sottolineare che Yeo-hwa è una protagonista a tutto tondo, non la classica donzella snervante che porta solo guai. E' bella, intelligente, allenata, scaltra e temibilissima con la spada tra le mani. E l'indiscusso centro del drama, tutto ruota attorno a lei, e ciò è apprezzabilissimo, soprattutto nel contesto dei drama storici in cui siamo abituati a ben altri personaggi femminili, molto più remissivi e costanti fonti di guai sia per il protagonista che per il second lead. Questo drama però ha anche un altro pregio incredibile: la chimica strabordante tra i protagonisti. Non ci sono baci, nessuna interazione fisica se non degli "abbracci"
assolutamente casuali (lei che cade e lui che la recupera...ma non sempre!), e questo, per quanto mi possa profondamente dispiacere
(un limone me lo meritavo!), è un pregio incredibile, significa che la costruzione della trama sentimentale è stata cosi ben fatta e rifinita che non è servito nessun gesto palese o plateale per farmi
innamorare follemente di Soo-ho e Yeo-hwa. Non si saranno baciati, ma nella mia testa hanno figliato e ormai vivono felici e contenti andando a caccia di criminali nei ritagli di tempo. Questo è ciò che dovrebbe fare un drama ben fatto: far innamorare della storia e non dei cliché visti e rivisti o delle scene costruite ad hoc di baci spettacolari che poi però non sono minimamente sostenute da altro. Concludendo, "Knight Flower" a mio avviso è uno dei drama storici più interessanti degli ultimi tempi, lo consiglierei anche a chi si vuole approcciare al mondo degli storici o a chi ne è anche solo incuriosito, questo è un drama che può farvi davvero appassionare alla categoria, in ogni caso, vi farà innamorare perdutamente di Soo-ho (gigantesca Green Flag) e Yeo-hwa.
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