Di una pesantezza estrema...
Molto interessante l'idea di partenza: gemello apparentemente diligente ma sotto sotto un po' subdolo, gemello scapestrato apparentemente senza speranza ma in realtà ferito da questioni di famiglia. Uno giudice, l'altro ex carcerato. Il primo scompare improvvisamente, il gemello appena uscito di prigione si spaccia per lui. Ben due le partner femminili, quella storica che aveva già avuto una relazione col gemello momentaneamente irreperibile e la nuova storia che nasce tra la tirocinante e il "finto" giudice. Ripeto, l'idea è anche graziosa. Peccato che gli episodi - tanti, troppi, innumerevoli - si dilunghino per oltre tre quarti del tempo a seguire dinamiche legate sì a processi, indagini e sentenze, ma che appesantiscono tremendamente la vicenda, raramente arrivando a qualche momento cruciale. A farne le spese è la parte più interessante della storia, ovvero le relazioni tra i protagonisti: avrei apprezzato una romance sviluppata meglio - soprattutto nel finale, che è davvero buttato lì come pochi - ma anche rispetto al rapporto tra i gemelli, che avrebbe meritato più momenti dedicati e uno sviluppo maggiore, così come il rapporto di ciascuno con la madre e in generale il contesto famiglia. I flashback mostrano uscite davvero forti e pesanti, che hanno condizionato in maniera più che palese il loro vissuto. Eppure sembra che non ci sia mai una scena dove sviluppare a dovere la questione. L'impressione che ho avuto è quella di molti pezzi di un puzzle, belli e colorati, ma che non si sa bene come incastrare tra loro e si passa il tempo a spostarli in modo disarticolato senza mai avere chiara l'idea di qual'è l'immagine che si andrà a delineare. Questa serie, per me, è sostanzialmente così. Evitabilissima.
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