feuilleton
Cosa dire? è terribilmente cliché e recitato di conseguenza: overacting a go g, specie da parte dei protagonisti maschi, e situazioni oltre ogni limite della plausibilità. Complotti da asilo Mariuccia e situazioni per cui per ogni minima contrarietà volano punizioni esemplari, alla lunga sono un po' stancanti.
I costumi sono molto piacevoli, così come le ambientazioni e gli attori, che non saranno il massimo come recitazione ma che si lasciano tutti guardare senza opporre resistenza, compreso il cattivissimo della situazione al quale gli occhiali donano parecchio.
Nonostante la storia in sé sia talmente sopra le righe da rifare il giro e ricominciare dal sol, nonostante le esagerazioni e le scenate di dubbio gusto, nonostante un finale assurdo in cui la polizia consente ad un criminale di agitare un coltello, nonostante tutto sembri congiurare per evocare l'idea di un disastro ferroviario, non sono riuscita a fare a meno di guardarlo fino alla fine. Pur con la distinta sensazione di star sprecando il mio tempo, non sono riuscita a staccarmene fino ai titoli finali. Vuol dire che tutto sommato, in mezzo a questa fiera del Cliché di cattivo gusto, qualcosa di buono c'era. Probabilmente si è appellato ai miei istinti più bassi.
Per conto mio, per essere un drama dedicato alla vendetta, il cattivissimo ha sofferto troppo poco. Opinioni personali. Così come è una mia personalissima opinione che, almeno in questo specifico drama, Dai Gao Zheng abbia apportato una piacevolissima presenza fisica, ma una scarsa presenza attoriale.
I costumi sono molto piacevoli, così come le ambientazioni e gli attori, che non saranno il massimo come recitazione ma che si lasciano tutti guardare senza opporre resistenza, compreso il cattivissimo della situazione al quale gli occhiali donano parecchio.
Nonostante la storia in sé sia talmente sopra le righe da rifare il giro e ricominciare dal sol, nonostante le esagerazioni e le scenate di dubbio gusto, nonostante un finale assurdo in cui la polizia consente ad un criminale di agitare un coltello, nonostante tutto sembri congiurare per evocare l'idea di un disastro ferroviario, non sono riuscita a fare a meno di guardarlo fino alla fine. Pur con la distinta sensazione di star sprecando il mio tempo, non sono riuscita a staccarmene fino ai titoli finali. Vuol dire che tutto sommato, in mezzo a questa fiera del Cliché di cattivo gusto, qualcosa di buono c'era. Probabilmente si è appellato ai miei istinti più bassi.
Per conto mio, per essere un drama dedicato alla vendetta, il cattivissimo ha sofferto troppo poco. Opinioni personali. Così come è una mia personalissima opinione che, almeno in questo specifico drama, Dai Gao Zheng abbia apportato una piacevolissima presenza fisica, ma una scarsa presenza attoriale.
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