Come distruggere la buona impressione della prima serie
Uno sfacelo, non si potrebbe definire questa serie in altro modo. Gli unici tratti positivi sono il commento musicale, specialmente la ending e, soprattutto, la performance degli attori.Nicky Wu, più di ogni altro, mi ha rubato il cuore: intenso, perfetto. Ma anche la maggior parte degli altri ha interpretato al meglio una sceneggiatura che faceva acqua da tutte le parti più una.
Capisco che lo show sia stato pesantemente mutilato da insensate necessità di censura, rendendolo meno comprensibile specialmente a chi non avesse guardato la prima serie, ma non è una scusa che possa giustificare l’ignobile polpettone che è stato costruito intorno ai due protagonisti. Tutti, qualsiasi e ognuno dei possibili cliché sono stati svergognatamente usati, al punto che gli sceneggiatori di una telenovela tipo, vedendo questa serie, si sarebbero andati a nascondere nel sottoscala di Harry Potter.
La povera protagonista passa tre quarti del suo tempo a piangere. Probabilmente beveva almeno tre litri d’acqua al giorno per compensare la perdita di liquidi. Gli spettatori, per contro, bevono per dimenticare. Non essendo sufficienti le amputazioni censorie, si è pensato bene di inserire ripetutamente all’interno della storia delle scene oniriche, che ingannano lo spettatore, per poi riportare indietro la storia e farla svolgere in maniera diversa. Forse nelle intenzioni è un giochetto interessante, ma personalmente l’ho trovato irritante. Molto.
C’è un limite a quanto si possa sfruttare il giochetto dell’eccessivo senso di colpa del protagonista per questa o per quell’altra cosa, o della mal diretta sete di vendetta di Tizio, Caio e Sempronio. Oltre quel limite, noia e irritazione imperano. Ma quando ormai sei arrivato più o meno a 10 episodi dalla fine, ti rassegni a guardare fino in fondo per sapere come va a finire. Faticosamente. Davvero.
C’è un motivo per cui guardo praticamente solo serie in costume, e non è solo per amore di ambientazioni e costumi, appunto. Il problema è che ciò che è ammissibile ambientato secoli fa o in un contesto fantasy, non lo è più se siamo in epoca moderna. Indagini poliziesche risibili, – o la loro completa mancanza – o la ripetuta gestione fin troppo allegra della sicurezza di un ospedale, non possono essere accettate in un drama ambientato ai giorni nostri, anche volendo presumere pressioni esercitate da famiglie potenti. Le guarigioni lampo dei guerrieri Wuxia non sono la stessa cosa se trasfuse in un contesto attuale. E così via.
Insomma: una delusione, resa ancor più cocente dall’ottima impressione che mi aveva fatto la prima serie.
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Lungo e noioso, noioso e lungo.
Sentimenti molto contrastanti sono il risultato di questa visione. Agli splendidi costumi e ambientazioni e ad un commento musicale tutto sommato godibile, si contrappone una sceneggiatura noiosa e ripetitiva, dove spesso l’effetto “cringe” – ma cosa diavolo sto guardando? – mi ha lasciato spaesata. Alcune belle e commoventi scene sparse qua e là sono purtroppo nascoste sotto una valanga di nonsense. Le reazioni dei personaggi, spesso illogiche e forzate fino allo spasimo, lasciano a volte basiti.L’amara verità è che questa serie è troppo, troppo lunga: 58 episodi, quando 28 sarebbero forse bastati. Siamo generosi: 40 episodi sarebbero stati il formato perfetto. Invece, così, l’infinita serie di situazioni ripetitive, storie secondarie e di mero contorno, circostanze palesemente costruite per allungare un brodo che fa già acqua da tutte le parti, han fatto sì che giungessi agli ultimi 10/15 episodi già completamente stanca, annoiata, irritata. Gli ultimi 5 li ho guardati per forza d’inerzia, solo per sapere come andasse a finire. E che liberazione, arrivare ala fine!
Intendiamoci: non è tutto da buttare: si tratta di una storia complessa, in cui non mancano effettivamente dei bei colpi di scena, anche se, stiracchiando così la trama, molti sono abbondantemente telefonati. Alcuni attori hanno fatto un ottimo lavoro: la protagonista Zhang Xue Ying ha lavorato molto bene, così come l’interprete del principe erede al trono: la sua macchietta era ottima.
Menzione d’onore per Jing Chao, vero protagonista e mattatore dell’opera: il suo ritratto del Generale è stato magnifico. Il suo viso è sempre stato espressivo il giusto, il suo linguaggio del corpo sempre all’altezza della scena. Avrebbe meritato di essere ML.
Invece, tale ruolo è andato ad un certo Aarif Rahman, che sarà pure famoso, non dico di no, ma la cosa migliore che si possa dire di lui è che sia granitico, e non solo per l’importante mascella, quanto per il fatto che muovergli i muscoli facciali in modo coerente è un’impresa titanica. No, Aarif, non mi sei piaciuto.
E’ andata meglio a Luo Yun Xi, anche se non l’ho trovato poi così speciale come indicavano i commenti agli episodi, e se mettesse su qualche chilo forse gli farebbe bene alla salute e all'aspetto. Sorvoliamo pietosamente sulla performance terribilmente sopra le righe della malvagia regina. Colpa sua o del regista?
No, non mi è piaciuto molto questo drama. La protagonista principale è stata resa molto antipatica, specie alla fine, quando non si capisce bene cosa voglia fare della sua famiglia. Il protagonista è fin troppo gentile con lei, tanto da essere poco credibile. L’unico vero personaggio di spicco, che svetta su tutti gli altri, è proprio quello del Generale: il suo sviluppo è stato magistrale. Un’ottima sceneggiatura per un ottimo interprete. Fortunatamente gli hanno dedicato molto tempo.
Insomma, poche luci e tante ombre. L’ho guardato finire perché ormai ci avevo investito molto tempo, ma l’ultimo quarto è stato davvero difficile da buttare giù. Si risolleva nel finale, ma prima bisogna arrivarci.
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Aspetto con ansia la seconda serie, quale miglior biglietto da visita?
Un drama veramente appassionante, che consiglio vivamente a patto che non vogliate a tutti costi romanticismo e storie d’amore, perché qui ce n’è giusto qualche piccolissima scintilla. Inoltre, benché tratta da un romanzo BL, questa serie esplora ben poco anche la bromance. Sì, ci sono diverse scene che fanno pensare ad una profonda amicizia a tre fra i personaggi principali, ma ben poco di particolarmente suggestivo, anche se alcune sono particolarmente emblematiche. Non aspettatevi però Untamed o Word of Honor, perché rimarreste delusi.Quello che c’è qui, e in abbondanza, è suspense, intrigo, combattimenti magnificamente coreografati e di incredibile energia. La storia non si perde troppo nelle vicende dei personaggi secondari, che sono tutti funzionali alla trama. Perfino quelli delle prime puntate verranno ripescati alla fine, quando nemmeno ci ricorderemo più chi fossero.
Noia è parola sconosciuta, qui. Manca soprattutto l’irritante gioco al fraintendimento tanto caro a molte serie, così come mancano gli intrighi nell’harem fra donne isteriche per la noia. Anzi, le donne qui, pur avendo ruoli secondari, sono per la maggior parte combattenti o comunque molto intelligenti. Non sono messe lì per farsi salvare, e questa è una buona cosa.
Le vicende sono narrate in maniera comprensibile e non assistiamo a troppi comportamenti illogici, tranne forse nelle ultime puntate. In effetti verso la fine si ha l’impressione che alcune cose accadano (o non accadano) perché altrimenti i buoni perderebbero, ma sono piccole manchevolezze che si perdonano volentieri perché nel complesso la serie è veramente adrenalinica. Il finale, pur chiudendo le vicende in maniera soddisfacente, e lasciando ben pochi fili appesi, ci lascia sull’iniziare di quella che potrebbe essere la prossima serie di indagini.
Mi par di capire che ci sarebbe materiale per poter fare una seconda stagione e mi auguro proprio che la facciano, possibilmente con gli stessi attori. Già, gli attori. Magnifico cast. Buone le attrici ma, essendo donna, preferisco focalizzarmi sugli attori, che hanno fatto un lavoro davvero strepitoso.
Diversamente dal solito, voglio partire dal nemico pubblico n. 1: il cattivone di turno è stato talmente bravo che se avessi potuto l’avrei fatto fuori con le mie mani. L’ho odiato, davvero. Ottimo lavoro!
Darren Chen e Fu Meng Bo mi erano sconosciuti, e sono stati una piacevolissima sorpresa. Attraenti e, soprattutto, espressivi il giusto. Ma Vogliamo parlare di Liu Yao Yuan? Questo ragazzo, prima di partecipare a questo drama, ha fatto ben poco. Catapultato in un ruolo principale, se l’è cavata veramente alla grande. Come se non bastasse, il suo personaggio, l’eunuco Wang Zhi, è forse il migliore di tutta la storia, un tipo veramente intrigante.
E vogliamo parlare degli splendidi costumi, delle magnifiche ambientazioni, dell’ottimo commento musicale e, soprattutto, della straordinaria cinematografia? L’unico vero difetto che ho potuto trovare a questo drama è che non abbia 96 episodi, accidenti!
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I rapporti interpersonali al centro
Già mi pare di sentirvi: Oh, no, un altro di quei drama dove la ragazza si traveste da uomo per vendicare la famiglia! Ed è proprio così, e la cosa sarà fonte di guai e risate, ma è solo una piccola parte di quello che è questa piccola perla di drama, ingiustamente sottovalutato.Se vi piacciono crimini e misteri, indagini e scoperte, complotti e colpi di scena, non potete esimervi dal dare una possibilità a questa serie. Costumi e ambientazioni sono consoni alla storia, ma gli attori sono magnifici.
La coppia principale, ma anche le spalle, sono veramente belli e, soprattutto molto bravi. Ma questo sarebbe nulla, se non interpretassero personaggi di spessore. E invece, non possiamo fare a meno di amare, per esempio, il principe che cerca di convivere coi problemi causatigli dal suo shock post traumatico, nascondendosi dietro una falsa nomea di innocuo dongiovanni per sopravvivere agli intrighi di corte.
E’ una storia che narra sì anche l’evolversi di rapporti di coppia, ma che verte molto anche su legami fraterni, grandi amicizie e rapporti di fiducia reciproca. Nel frattempo, si svolge una vicenda ricca di suspense e copi di scena. La lunghezza è media, perciò non siamo costretti ad assistere a circonvolute e noiose vicende relative a personaggi poco interessanti che stanno lì solo per allungare il brodo. La storia procede relativamente spedita, tenendoci incollati alla sedia in un crescendo continuo fino al soddisfacente finale.
Una serie da guardare. Davvero.
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Molto divertente
Ok gente, lo dicono tutti quindi sarà pure un parziale remake del coreano What’s wrong with Secretary Kim. E allora? Magari poi mi vado a vedere pure quello. Ora però parliamo di quest’opera.E’ una commedia brillante, non priva di elementi drammatici. La trama è abbastanza fluente e brilla per l’assenza di lunghe storie dedicate ai personaggi secondari. Non abbiamo il tempo di rimpiangere la coppia principale, i due protagonisti sono quasi sempre in scena. Ed è’ chiarissimo fin da subito che c’è una, e una sola coppia possibile.
Se al secondo protagonista maschile è affidata una parte granitica e una mimica facciale poco espressiva, la protagonista femminile è molto gradevole come aspetto e recitazione, ma chi veramente regge l’intera opera sulle spalle è Fiction Guo. La sua interpretazione del signorino narcisista, vanesio e prepotente, così sicuro delle proprie abilità e del proprio aspetto da essere ridicolo e insopportabile oltre ogni dire, è veramente perfetta.
Il fatto è che, a prima vista, questo ragazzo non sembrerebbe adatto per la parte. Diavolo, ha un paio di orecchie a sventola che svergognerebbe Dumbo: come potrebbe essere così avvenente? Ma, ben presto, ci si rende conto che il suo viso è veramente piacevole e delicato e, soprattutto, si viene conquistati dai suoi manierismi. Alla fine, è proprio questo difetto a renderlo più attraente. In un mare di ragazzi perfezionati dalla chirurgia plastica, forse ha fatto bene a non aggiustare questo suo tratto distintivo.
Ad ogni modo, è una commedia che scorre in maniera interessante, senza trascinare troppo le vicende. Ci sono diversi momenti molto divertenti e, pur senza gridare al miracolo, la visione è tutto sommato molto piacevole. Non sono purtroppo assenti dei momenti in cui la trama viene fatta progredire aggiustando certe situazioni non si sa bene come. Non sono assenti coincidenze e deux ex machina, e troviamo gli onnipresenti cliché del tipo vecchi amici d’infanzia dimenticati, antiche stragi e vendette e così via, ma tutto sommato a mio parere il lavoro è abbondantemente promosso. Il fatto che si tratti di soli 24 episodi di durata inferiore al normale (circa 30 minuti di spettacolo) aiuta a mantenere scorrevole il tutto.
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Attaccati alla sedia senza scampo!
Un titolo validissimo, con tanti punti di forza e pochissimi deboli.Partiamo, per una volta, dai punti deboli. E’ vero, i costumi maschili sono piuttosto belli, e gli uomini in divisa sono un vero schianto. Ma sul serio. Però gli abiti femminili sono spesso piuttosto anonimi e cambiati abbastanza raramente, e questo è un peccato, perché si nota tantissimo. D'altronde, probabilmente dipende anche dal periodo storico.
Ci sono, specialmente verso la fine, alcune situazioni piuttosto discutibili, in quanto a logica. E, soprattutto, c’è una pesante propaganda politica, della quale però non dovremmo lamentarci più di tanto, visto che nei film americani ce n’è altrettanta, se non di più (in effetti, mi dà molto fastidio anche quella).
Detto questo, si tratta di una serie che, per una volta, si svolge nella giusta lunghezza, spiegando quello che deve essere spiegato, ma senza dilungarsi in sotto-sotto trame e filler noiosissimi e inutili. E che storia! L’intrigo, i giochi di intelligenza e astuzia e, soprattutto, la tensione, mi hanno tenuta inesorabilmente incollata alla sedia. Ci sono stati un paio di episodi da infarto, ma tutta la serie si mantiene con costanza su un livello molto alto di interesse. Soprattutto, gli attori sono stati magnifici.
La protagonista Zhang Jing Yi è stata veramente brava, considerato poi che è giovanissima e non ha tantissima esperienza sulle spalle. Anche il bellissimo Evan Lin ha dato vita ad un personaggio molto credibile, specie tenendo conto che, anche lui, è molto giovane e non ha ancora partecipato a molte produzioni. I vari personaggi di contorno sono stati efficacemente presentati, compresi i cattivi della situazione. Un piccolo appunto: certe risate falsissime hanno disturbato un po’.
Ma la vera anima della serie non può che essere Chen Xing Xu. Bello, sì, ma questo è decisamente il meno. La parola più adatta a descriverlo è “mattatore”. Complice un personaggio a tutto tondo, tutto sommato facile da amare pur con una partenza piuttosto dubbia, ha saputo interpretare con eccezionali sfumature tutte le sfaccettature del suo carattere complesso, spaziando dal deciso comandante al giovanotto scanzonato, passando per il disperatamente innamorato e l’amico fedele. Soprattutto, il suo personaggio rimane umano pur possedendo un'intelligenza e un'astuzia quasi leggendari. Perché perfino lui, qualche volta, può essere colto di sorpresa e commettere sbagli.
Una serie che probabilmente in futuro riguarderò.
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Ottimo titolo, dategli una possibilità
Grandioso drama paragonabile a molte crime-spy story di stampo occidentale. Non manca di nulla: gli attori, anche le spalle, sono spettacolari, costumi e ambientazioni, intrighi, complotti, speculazioni e ipotesi, scoperte, tutto corre e incalza tenendoci inesorabilmente incollati alla sedia. Ci sono momenti umoristici e comici e non manca il risvolto romantico, condito da un finale che soddisfa. Assenti non rimpianti gli stucchevoli complotti di harem/palazzo e soprattutto, inesistenti i lunghissimi fraintendimenti che dividono le coppie, tanto cari a molti drama. Qui, se c’è un problema, se ne parla e viene risolto in fretta.Ma i plus di questa produzione sono la conduzione delle indagini e il progressivo risolversi degli intrighi. La lunghezza non eccessiva del drama fa sì che la vicenda non subisca troppe battute di arresto, trascinandosi tediosamente all’infinito su vicende di personaggi di poco interesse. I protagonisti sono protagonisti davvero. E questa è sempre un’ottima cosa. Ne vedrei volentieri altri 36 episodi, se ci fossero. A patto, beninteso, che gli attori fossero gli stessi.
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Comincia bene ma poi si perde
Classico esempio di qualcosa che comincia bene e finisce malissimo, anche perché non è del tutto chiaro come vada realmente a finire, e perché. Per conto mio, sono rimasta col dubbio. Se avete già visto Legend of YunXi potete capire cosa intendo.La prima metà della serie è molto gradevole: c’è intrigo, mistero, lo sbocciare di amori contrastati. I due protagonisti maschili principali sono molto piacevoli alla vista, anche se Zheng Ye Cheng è decisamente di categoria superiore, specie perché sanno perfettamente come vestirlo e acconciarlo per farlo rendere al meglio. Gli attori sono abbastanza convincenti, i costumi sono gradevoli, le musiche e le canzoni orecchiabili.
Il giocattolo però si rompe quando l’azione si sposta nel secondo regno. Se prima c’era stato qualche peccatuccio di incoerenza, tutto sommato scusabile, nella seconda parte dell’opera si assiste al più completo sfacelo. La trama diventa una noiosa, lunghissima, infinita ammucchiata di mille assurdità assortite, a partire dalle bestie magiche per arrivare ai viaggi nel tempo, passando per perdite di memoria selettive, mentre tutti i personaggi cominciano (o continuano) a comportarsi in maniera assurda, spesso macchiettistica.
Ho perso il conto delle volte che qualcuno si è infiltrato in “sorvegliatissimo” territorio nemico senza essere visto né tanto meno fermato. Persone di rango, che dovrebbero essere accompagnate da una scorta, si cacciano da sole in situazioni pericolose, e così via… Molto carino, però, e per una volta non telefonato, il colpo di scena finale. Quello mi è piaciuto.
Aggiungo che alla protagonista principale è stato affidato un personaggio non troppo simpatico. Accade spesso, in questi drama: la protagonista è un’egoista capricciosa e infantile, che si comporta male col protagonista maschile per 9/10 dell’opera. Stancante. Anche il povero ufficiale Zhang Yu Jian è stato decisamente trascurato nella seconda metà dell’opera: il suo personaggio, che prima era carismatico, acquista improvvisamente il fascino e l’incisività di un pesce mal lesso, specie perché i nuovi costumi, che stanno tanto bene al protagonista, su di lui sono semplicemente ridicoli. Fossi in lui, farei causa alla produzione…
Ad ogni modo, drama che rimane sulla sufficienza solo per la prima parte, perché la seconda trascina terribilmente i piedi. Ho fatto una fatica terribile a finirlo e, come detto in principio, non sono nemmeno certa di come sia realmente finito!
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Titolo troppo sottovalutato
Un drama purtroppo sottovalutato, forse perché l’argomento è un po’ soprannaturale? Ma si tratta di una serie – chiaramente fantasy - che verte principalmente su indagini e risoluzione di misteri, dove l’elemento ‘magico’ ha la sua importanza, ma non è mai eccessivo rispetto al problema da risolvere. A modo suo, ci fa anche riflettere.I nati con delle capacità superiori vengono cacciati e uccisi, spesso senza avere alcuna colpa se non quella del loro bagaglio genetico. Una situazione del genere è facilmente paragonabile a molte dei giorni nostri. Il nostro eroe è uno di questi superdotati, anche se il suo potere potrebbe sembrare macabro e inutile: toccandoli, può ascoltare quello che hanno udito i morti nei loro ultimi istanti di vita. Si servirà di questa sua capacità per cercare di scoprire la verità sulla morte di suo padre, avvenuta diversi anni prima, accusato di aver voluto uccidere il principe. Per far ciò, finisce per entrare a far parte del Chong Ming Wei, violento ente preposto alla risoluzione dei misteri soprannaturali e, soprattutto, all’eliminazione di ogni superdotato. Il nostro dovrà camminare su una lama di spada per poter indagare ma, prima di tutto, sopravvivere. Il complotto è antico e profondo, e i colpi di scena, alcuni anche non immediatamente previsti, non si fanno attendere.
Molti personaggi paiono compiere dei voltafaccia, che sono però tutti ben motivati. Per dirla col tormentone di Labyrinth: tutto non è sempre come sembra! Per quanto siano assenti attori di bellezza stellare, il protagonista è attraente e soprattutto molto bravo, sia nelle parti umoristiche che in quelle tragiche. E ce ne sono, di tragiche, perché il drama ha diversi momenti molto drammatici, che colpiscono duro anche lo spettatore. I costumi e soprattutto le ambientazioni sono spesso tenebrosi e si prosegue sotto una cappa di cattivo presagio incombente. Per un po’ di meritato sollievo, non bisogna perdersi le scenette post crediti: molto umoristiche e gustose. Sto ancora aspettando di sapere cosa ne sia stato dell’uovo… e mi toccherà aspettare ancora, perché è prevista una seconda stagione. Questa si ferma su una grande rivelazione, che andrà esplorata nel prossimo drama. Si chiude un arco in modo soddisfacente, ora aspettiamo il sequel.
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Una donna forte e la sua famiglia
Un drama molto piacevole che, a dispetto della relativa lunghezza, conosce pochi punti di noia e ha come plus un lieto fine. La trama si dipana senza troppi intoppi ed è molto avvincente. I legami famigliari vengono posti veramente al centro dell’opera, mettendo ben presto la vendetta in secondo piano. E’ veramente una novità, almeno per me, vedere fratelli e cugini così affettuosi e disposti a cooperare per uno scopo comune, con vero amore per la famiglia. Non guasta che la protagonista sia una delle donne più forti che abbia mai visto nel panorama dei drama. Salvo qualche momento di debolezza, probabilmente necessario ai fini della trama, la protagonista principale è una donna forte e risoluta, determinata, piena di coraggio e risorse.Una piacevole ventata di freschezza, in mezzo a tante ragazzine piagnucolose sempre in attesa di essere salvate dal principe di turno.
Le musiche sono molto gradevoli, le ambientazioni sono ben fatte e diversi costumi sono molto belli, quelli di nonna Fang sono veramente magnifici. Le uniformi di Lu Yunqi e delle sue guardie sono spettacolari. Le scene di combattimento sono una gioia per gli occhi, tanto da scuotere le coscienze…
Ma quello che veramente “fa” questo drama è l’interpretazione degli attori. Sia i personaggi principali che le spalle sono splendidamente interpretati. Sul ML Jin Han ho letto mille commenti negativi, credo causati più che altro da fatto che possieda un fascino mascolino ben diverso dal ragazzino efebico che spopola ultimamente. Ha un viso molto interessante, che mi ricorda gli antichi Aztechi e, cosa anche più importante, è un ottimo interprete. La FL Peng Xiao Ran ha dato ottima prova di sé, così come le attrici che hanno interpretato la famiglia Fang. Una menzione d’onore va fatta per Du Ya Fei, magnifico interprete del suo primo marito. Ossessione, follia, crudeltà, ma anche amore e tenerezza sono così ben esternati che non si può rimanere indifferenti alla sua presenza sullo schermo. Un personaggio tormentato reso con vera maestria. Ma anche il resto del cast, sia maschile che femminile, ha fatto un lavoro molto spesso superiore alla norma.
Non ho dato il massimo dei voti perché ci sono diverse situazioni che mi hanno lasciata perplessa. Jiuling apprende le arti mediche veramente troppo in fretta per poter diventare il fenomeno che è. Ad un certo punto assistiamo ad una conversione stile San Paolo sulla via di Damasco che, benché gradita, è troppo improvvisa e poco motivata, e così via. Ma è una visione che veramente consiglio.
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Sit com in salsa antica Cina
Più ancora di molti altri, si tratta di un drama peso piuma. Inizialmente pensavo si trattasse di uno slice of life ma, nel progredire degli episodi, mi sono resa conto che è praticamente una sit com. Mancano solo le risate a scena aperta, e per fortuna. Sostanzialmente l’azione si svolge per il 99% a palazzo, e di questo 99%, per buona parte nelle stanze del gruppo di consorti ultra-secondarie che formano la cricca della protagonista.Si ride parecchio, a tratti anche fragorosamente, specie nella prima parte della serie. Inizialmente si ha, per quanto lento, uno sviluppo della trama, che vede la protagonista Meng attrarre, suo malgrado, l’attenzione dell’imperatore. Cosa ancor più grave, dal suo punto di vista, comincia ad esserne attratta pure lei. Siccome vuole evitare il rischio di essere perseguitata dalle altre consorti più favorite, l’evolversi della situazione non può che allarmarla e far sì che cerchi di opporvisi con ogni mezzo.
Poi, come spesso accade, si è cercato di allungare troppo il brodo. Lo sviluppo della relazione fra il monarca e Meng ha cominciato a stagnare e si sono susseguiti diversi episodi di puro filler, che hanno esplorato le vicende di buona parte dei protagonisti secondari, mettendo in freezer la coppia principale, che non è più stata scongelata nemmeno nel finale. Non è che un sorriso e tenersi a braccetto siano una dichiarazione molto audace, via.
Questo tradimento dello spettatore non mi è andato giù. Dopo 36 puntate avrei almeno voluto vedere i due protagonisti formare una coppia più dichiarata. Diavolo, sono sposati da un’eternità e si amano, forse si sono scambiati non so se uno o due baci, la relazione resta completamente platonica. Di più, benché in principio si vedesse il monarca scegliere le targhette delle compagne per la notte, si ha l’impressione che poi la passassero a giocare a scacchi. Non ci sono bambini, le consorti non gli interessano e nemmeno nell’ultima puntata il poverino va a segno.
Questo per dire che è una commedia, sì, ma non molto romantica. Per quello che han fatto vedere, una decina di episodi in meno non avrebbero guastato. Non mancano i lati positivi. E’ stato bello vedere lo sviluppo della sorellanza delle quattro consorti che abitano il cortile secondario. Il cast ha lavorato molto bene, in linea col tono dell'opera. Come già detto, gli sviluppi della prima metà sono stati piacevoli e molto divertenti. Gli ambienti sono gradevoli e così i costumi, le musiche azzeccate. Mi è piaciuta moltissimo l’opening. Da segnalare l’uso svergognato di terminologie e concetti moderni e addirittura l’apparizione di Cesare (Giulio?). I vari episodi filler non sono stati comunque sgradevoli e tutto sommato si arriva alla fine senza troppa noia, seppure un po’ delusi dal poco tempo dedicato alla coppia principale.
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Ottima coppia di attori, storia meh.
La serie si regge unicamente sulla bellezza e soprattutto sulla performance dei due attori principali. Il terzo incomodo, non so se per direzione registica, personaggio, o qualità sue, pur se carino è di un legnoso da paura. Le spalle fanno un lavoro dignitoso, ma le loro storie sono prive di qualunque attrattiva, mero noioso contorno che si aspetta finisca per tornare alla coppia principale.In realtà, è priva di attrattiva e di qualsiasi suspense praticamente l’intera trama. Quello che ha, in abbondanza, è ripetitività, assurdità, salti e buchi, situazioni e comportamenti illogici a iosa. I personaggi si comportano spesso in modo tale che ti viene da dire: ma sul serio? Specialmente la FL è stata caratterizzata in maniera così antipatica che per una volta ci si trova a sperare che il ML la mandi a quel paese. E poi che ce la mandi anche l'altro. Il fatto che, a parte nei primi episodi, non abbia neppure una rivale, non aiuta. Ne hanno fatto il catalizzatore degli eventi, ma la reazione chimica ha fatto flop.
Tutta la storia è giocata sull’indecisione della FL tra i due protagonisti, sulla sfondo di una presunta lotta fra il bene e il male portata avanti da fazioni opposte, e della denuncia dell’ipocrisia e avidità imperanti. Chi più predica peggio razzola, e la cosa purtroppo si applica anche alla protagonista. Zhao Lu Si ha interpretato benissimo la parte che le hanno affidato. Peccato che il suo personaggio sia eminentemente antipatico, specie nel proseguire delle vicende, per cui non si riesce a provare molta empatia per lei.
Molto meglio va a Li Hong Yi, che ha interpretato Qiu Yue, personaggio carismatico e complesso, e visibilmente molto innamorato. La mimica facciale che è riuscito a produrre, le sue micro espressioni, i suoi sguardi, sono qualcosa di sublime. Posso dire di essere arrivata alla fine di questi 40 lunghissimi episodi (e sono pure di lunghezza leggermente inferiore alla media!) solo ed esclusivamente per lui.
La Chun Hua di Zhao Lu Si viene dal futuro e rinuncia all’immortalità per provare il vero amore, che sarà il primo uomo che vedrà al risveglio, e da lì si svilupperà il fraintendimento che durerà per la maggior parte dal drama. Ma anche quando verrà chiarito, la sua attitudine non migliorerà. E' vero, viene spesso ingannata da uno e passata in secondo piano dall'altro, ma è troppo prona a cambiamenti di idea repentini e credula delle fandonie altrui. Pretende il vero amore e di essere trattata bene, ma lei cosa fa? Personaggio bocciato, come già detto. Il fatto poi che l’abbiano fatta venire dal futuro in un prologo di un paio di minuti non è minimamente sfruttato, è una informazione iniziale posticcia. Se avessero usato che so, una leggenda, una maledizione, un qualche oggetto magico per farla addormentare e risvegliare, il risultato sarebbe stato uguale. Forse migliore, visto che non ci mostrano alcuno choc o disadattamento culturale!
La produzione è visibilmente a basso budget. Le comparse sono ridotte al minimo e i costumi e le ambientazioni sono relativamente pochi e non particolarmente sontuosi, e ci può anche stare. Non sarebbe un problema, come ho già detto diverse altre volte, se ci fosse sostanza nella storia. Che però abbiamo visto latitare. Il commento musicale però è gradevole e non troppo invadente e le voci si ascoltano volentieri.
Il finale, per mio gusto, è pseudo soddisfacente. Per conto mio, è raffazzonato come gran parte della storia, ma, insomma, chiude la vicenda.
Se mai faranno una seconda stagione, dubito che la guarderò.
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Ottimi attori per un drama avvincente
La trama è già efficacemente riassunta in scheda, per cui non mi soffermerò.Occorre prima di tutto sottolineare che la storia ha un finale soddisfacente e potrebbe perfino ritenersi conclusa così com’è. In realtà gli ultimi minuti ci fanno capire che la vicenda continua, e possiamo solo sperare che ne facciano una seconda stagione, possibilmente con gli stessi attori. Già, gli attori. Sono in gran parte gli stessi di Joy of Life, e hanno fatto un ottimo lavoro. Il protagonista Guo Qi Lin è un classico esempio di attore poco appariscente, di media bellezza, di fisico comune e neppure troppo alto. Nulla di cui scrivere a casa, vero? Eppure è lui a reggere gran parte della serie, una vera prova d’attore sia nelle parti comiche che in quelle tragiche. E’ il vero mattatore del drama, che si concentra molto sulla sua abilità di uscire indenne da situazioni apparentemente insostenibili.
Il secondo attore che voglio segnalare è Liu Guan Lin, il caratterista che interpreta il cugino acquisito del protagonista. Un vero comico nato, le sue smorfie e i suoi manierismi sono impagabili.
La serie nasce come commedia brillante e nelle prime puntate si ride parecchio, ma veramente tanto. Ha un po’ le stesse premesse di The romance of Tiger and Rose, con lo scambio di ruoli di potere tra i mariti e le mogli. Ma ben presto ci si rende conto che non è solo su questo che si basa il drama, e cominciano intrighi politici, indagini, lotte e battaglie. La seconda parte dello show non è più molto allegra e anzi, ha momenti piuttosto tragici. Sospetto che la seconda serie, se e quando la faranno, sarà ancora incentrata su lotte di potere. Non che la cosa sia da disprezzare: durante tutta la durata del drama ci sono stati ben pochi momenti di noia. Forse hanno tirato un po’ troppo in lungo l’arco all’interno della città occupata dai banditi: un paio di episodi in meno non avrebbero guastato, ma anche così si arriva alla fine senza fatica e col distinto desiderio di passare subito alla seconda serie. Che, ahimè, purtroppo ancora non c’è.
Se in un drama cercate un cast di attori giovani e avvenenti, questa serie non è per voi. Ma se vi piacciono gli intrighi, conditi con un po’ di azione e qualche risata, siete nel posto giusto.
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Crudo, che cattura.
Ve lo dico subito: non è una serie per deboli di stomaco. I primi due episodi, e almeno un altro più avanti, sono molto disturbanti. Sconsigliata in assoluto la visione durante (o anche dopo, in casi limite!) i pasti. Si ha a volte l’impressione che abbiano volutamente ecceduto nel realismo.Detto questo, una serie magnifica, con tanti enigmi da risolvere, e che vengono risolti relativamente in fretta. Una bella sceneggiatura, un bel commento musicale, un bel gruppo di attori. Zhang Ruo Yun è magnifico e magnifico nella parte del protagonista. Adoro i bei tenebrosi che si fanno sciogliere a poco a poco... I suoi comprimari, specie Jiao Jun Yan, formano un trio dalle dinamiche molto divertenti ma, all’occorrenza, anche molto serie.
La protagonista è una donna forte, che riesce a farsi valere in un mondo di uomini, lo si vede sin dalle primissime puntate. I suoi colleghi dovranno ricredersi ben presto sulle reali capacità di questo donnino solo apparentemente inadatto a certi ruoli!
Le storie che vengono presentate vertono su crimini che riguardano spesso situazioni familiari molto tristi ma, essendo intercalate con scene divertenti delle interazioni dei tre moschettieri, il tutto non risulta troppo pesante.
E’ interessante tutta la spiegazione scientifica che ci viene fornita durante le autopsie, molto realistica, suppongo, così come i cadaveri… forse anche un po’ troppo realistici, come detto prima. C’è forse un po’ di conduzione un po’ troppo “leggera” di certe indagini, altre volte non si comprende bene quale possa essere la reale situazione delle leggi. Non dimentichiamo che siamo in Cina, ed è normale che molte cose siano diverse dall’Italia o dall’America… Ma stiamo cercando il pelo nell’uovo.
Quello che non bisogna aspettarsi è un’evoluzione amorosa. Per quanto il collega poliziotto cerchi di mettere insieme il dottore e l’assistente, non vedremo nulla di romantico. Forse lo tenevano in serbo per ulteriori stagioni? Quella che vediamo invece è l’evoluzione di una stretta amicizia, molto piacevole e scanzonata.
Pare che ci siano due sequel, ma girati con attori diversi, e che non sono all’altezza di questo drama. Peccato.
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Insipido
La storia è trita e ritrita, senza alcun volo di fantasia. La totale assenza di pathos, suspense e di colpi di scena e un finale aperto e poco chiaro non aiutano, ma ci sono le stagioni successive.La produzione è a basso costo, per cui non ci sono grandi ambientazioni e/o costumi. La musica è dignitosa, ma poco di più. Il cast è ristretto e non particolarmente abile nel rappresentare emozioni. L'unica che si salva è la protagonista, che almeno mette un po' di brio nel suo personaggio. Gli altri o sono piatti come un'asse da stiro o vagamente caricaturali, con la lodevole eccezione del principe obeso al quale hanno affidato la parte pseudo comica dell'arrapato viscido e affamato perenne, solo per poi sbatterci in faccia che in realtà è un povero di spirito mal cresciuto dalla madre. Se la parte la davano a una persona più in linea era meglio. Questo body shaming è nauseante.
A parte ciò, il protagonista l'ho già visto come spalla nel Romanticismo di Tiger & Rose, e già allora non mi era piaciuto affatto. Ha un bel visino da bambolotto e delle misure da gigante, ma in quanto a recitazione non ci siamo proprio: melenso e fisso, quando non è fisso e melenso.
Insomma, ho finito la stagione per forza d'inerzia ma a questo punto prima di iniziare la prossima ci penso bene: sono sicura che in giro c'è di meglio.
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